2 Reggimento Confinieri Romeni nr.17 “Nasaud” |
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La storia e le tradizioni del 2° Reggimento Romeno n.17 Confinieri di Năsăud: questo Reggimento è il primo formato interamente de romeni dalla Corte Imperiale di Vienna. L’unità è stata fondata dall’imperatrice Maria Teresa il 16 apr 1762. Le ragioni principali per la creazione dei distretti e dei reggimenti di frontiera in Transilvania erano l’intenzione di aumentare la potenza militare dell’Impero, un rinforzo della difesa delle frontiere meridionali e orientali dell’Impero, la prevenzione dell’emigrazione (“morbus transilvanicus”), la limitazione dell’influenza della nobiltà locale, attraverso il mantenimento di forze militari fedeli al governo centrale, il rinnovo degli sforzi in corso per prevenire il contrabbando e la creazione di un filtro sanitario. Le restrizioni confessionali inizialmente imposte ai volontari sono state poi rilassate e infine abbandonate, per includere la maggioranza ortodossa. Nel 1798 è stata introdotta una numerazione aggiuntiva dei reggimenti di frontiera, in continuazione dei reggimenti di fanteria di linea; l’unità Năsăud ha ricevuto anche la designazione del “17° Reggimento” di confine.
L’addestramento militare aveva luogo durante le domeniche e nei giorni festivi, con l’aggiunta di manovre di addestramento ed esercitazioni periodiche a livello di compagnia, battaglione e reggimentale. Le armi utilizzate dalle truppe, erano fornite dallo Stato, ma la loro manutenzione era a spesa dei soldati. Queste truppe territoriali dovevano provvedere alle proprie spese in tempo di pace. Il “Regolamento della Frontiera Militare” regolava la totalità degli aspetti della vita sociale, religiosa ed economica, l’educazione, il funzionamento delle istituzioni finanziarie e giuridiche presenti nella zona – zona ufficialmente conosciuta come Frontiera Militare. Alla popolazione della Frontiera Militare erano stati concessi importanti privilegi, assistenza ed esenzioni. Le armi del Reggimento erano principalmente moschetti a pietra focaia ad avancarica e pistole per gli artiglieri dell’unità. Per il combattimento ravvicinato la spada corta ricurva e la baionetta.
L’unità ha partecipato alle seguenti campagne:
– 1778-1779: La guerra contro Federico II, re di Prussia, conosciuto anche come Federico “Il Grande”. L’unità romena è stato premiata per le sue prestazioni, via decreto imperiale (22 marzo 1779), con l’assegnazione di uno degli otto stindardi militari catturati durante la battaglia contro l’esercito prussiano.
– 1788-1791: La guerra russo- austro- ottomana. Nell’anno 1788, il Reggimento ha combattuto ferocemente nelle battaglie di Dorohoi, Botosani, Baia, Larga, Vaslui, Falticeni, Harlau e Adjud. L’esercito asburgioco ha attraversato i Carpazi, combattendo in Valea Muierii, Moeciu e nel Passo Bran, prima di colpire finalmente in Muntenia, dove ha preso parte alle battaglie di Câmpulung, nelle vicinanze di Bucarest ed di Giurgiu. Il Reggimento ha attraversato il fiume Danubio, partecipando alla battaglia di Nicopoli.
– 1793-1796: The Grenzers romeni (Confinieri) hanno partecipato a difficili battaglie contro il Grande Esercito della Francia rivoluzionaria sul fronte del Reno, distinguendosi nelle battaglie e combattimenti di Zabern, Bundenthal, Schwartzfeld, Aschaffenburg, la foresta Strassburg e Hagenau, nei campi tra le città fortificate di Magonza e Talbach.
– 1796-1797: Le battaglie contro Napoleone Bonaparte nel Nord Italia. Con eroismo leggendario, le truppe romene combatterono valorosamente sul fiume Piave, nella battaglia del Ponte di Arcole, a Rivoli, nella valle del fiume Po, presso la fortezza di Mantova, nei passi delle Alpi e in Svizzera ai Grigioni.
Altre battaglie dei Grenzer Romeni durante le guerre con l’impero francese ebbero luogo a Troppau, Luziensteig, Osterach, Stockach, Emingen, Philipsburg, Sinzheim, Munthingen (1799), Marengo, Lehnfeld e Hohenlinden (1800), Ulm, Kremsmünster, Pratzen (1805), nei pressi di Varsavia contro le truppe polacche (1809), Lepizig, San Marco, Verona, Vezza, Tonale, Val Camonica (1813), Kremsmünster, Toscolano e Salo` (1814).
– 1848-1849: La guerra contro l’esercito ungherese rivoluzionario. Il Reggimento aveva mandato rappresentati al grande raduno popolare nei pressi di Blaj. Si rifiutò di prestare giuramento sulla nuova costituzione ungherese e di avere i suoi colori militari cambiati con quelli ungheresi. La bandiera dell’unità è stata difesa in una lotta brutale mano a mano contro le forze armate ungheresi in una caserma a Budapest, poi portata a casa, a Năsăud, dal giovane ufficiale Macarie Pop, dove, in seguito, è stata conservata nella Chiesa greco-cattolica. I confinieri di Năsăud hanno combattuto con coraggio contro gli ungheresi nelle battaglie di Glodeni, Voivodeni, Gherla, Someşeni, Dej, Ciucea, Romuli, Ghinda, Piatra, Mocod, Tihuta, Cândreni, Sărăţel, Baiersdorf, Magherus, Prundul – Bargaului, Valea Tăutului, Bistriţa, Reghin. Il Reggimento ha contribuito anche all’addestramento delle Legioni XII e XIII romene in Transilvania e ha combattuto per tutta la campagna – verso la fine, con il supporto dei Cordonieri della Bucovina e dell’esercito dell’Impero Russo.
Il 22 Gennaio 1851, dopo 88 anni di esistenza, attraverso l’alta risoluzione dell’Imperatore Francesco Giuseppe, trasmesso a tutti i Reggimenti Confinieri, via l’Ordine 3598 del Comando Militare, tutti i reggimenti romeni di frontiera in Transilvania furono sciolti. La decisione è stata presa perché una forza armata romena altamente addestrata , che aveva dimostrato la sua crescente coscienza nazionale, era stata percepita come una minaccia dalla nobiltà locale e, alla fine, anche dalla Corte Imperiale di Vienna. Tale forza, che aveva dimostrato il suo valore e competenza nei conflitti precedenti, aveva la capacità di opporsi a qualsiasi autorità che andava contro i suoi interessi nazionali. Questi timori erano ancora più giustificati, visto che le promesse che erano state fatte ai Grenzers romeni non erano state mantenute, per quanto riguarda le loro giustificate aspirazioni nazionali, per le richieste di pari diritti e opportunità.
Il 2° Reggimento Confinieri Romeni Nr.17 di Năsăud, nei suoi quasi 90 anni di servizio attivo, ha preso parte in 20 campagne militari, nel corso delle quali ha combattuto in 133 battaglie, avendo perso sui campi d’onore, in tutta Europa, più di 3.000 caduti.
Le gloriose tradizioni di questa unità d’elite sono state riprese dal Re Carol II. della Romania, con la creazione, il 8 maggio 1933, del 1° Battaglione Confinieri, nel distretto Bistrita-Nasaud.
DECORĂRI Împăratul Franz Josef I a decorat drapelul unităţii cu Medalia de Aur – la momentul respectiv era singurul drapel din toată armata imperială distins astfel. Medalii de aur: subofiţerii Bob şi Despot Dănilă. Medalii de argint: caporalul Botta, subcaporalul Şinca Dumitru şi soldaţii Ion Spiridon şi Holocea Pantelie, plus încă alti doi grăniceri. Medalia Bărbătiei cl.I.: locotenent Dumitru Rusu, subofiţer Macarie Pop. Medalia Bărbătiei cl.II.: caporal Tănase Borgovan, trăgătorii Luca Creţu si Ioan Mureşian, soldat Dionisie Nicolau.
ELEMENTE DISTINCTIVE
O emblemă specifică, reprezentată şi în coltul liber de jos al drapelului de luptă, formată dintr-un scut cu inscripţia „Virtus Romana Rediviva”, surmontat de o acvilă.
UNIFORME
Regulamentul din august 1808, care, până la desfiinţarea unităţii, în 1851, nu a suferit decât schimbări minore, prevedea: – Ceacou din fetru negru cu cocardă în culori imperiale negru galben şi pampon tronconic similar; cu nasture argintiu după culoarea regimetului ce fixează cocarda prinde si torsada aurie ce merge până sub pampon; cu 2 viziere, una în fată şi cealaltă în spate aplecată mai pronunţat în jos. – Bonetă de cazarmă de culoarea vestonului cu paspoal de culoare regimentar. – Tunică din postav castaniu, încheiată la un rând de 10 nasturi argintii (culoarea specifică a regimentului), cu poalele decupate rotund, scurte şi răsfrânte, guler drept, manşete în colţ şi paspoale în culoarea distinctivă a regimentului: verde deschis. Manşetele aveau ornamente din galon alb, numite „Bärentatzen” (labe de urs). Pe umeri, epoleţi cusuţi în manecă, prinşi cu un nasture la guler, de culoarea fondului (maro) cu paspoal dinstinctiv (verde deschis). – Cravată din pânză neagră. – Pantaloni strânşi pe picior, de culoare albastru-deschis, cu găitane şi ghirlande din şnur galben-negru. – Bocanci negri sau ghete, uneori cu ghetre, sau opinci. – Cartuşiera şi baioneta erau suspendate de două curele late, din piele neagră, purtate în diagonală, care se încrucişau pe piept – Raniţa era din piele de viţel, se fixa pe spate prin două curele din piele neagră, cu o traversa orizontala pe piept şi pe ea se prindea, rulată, pelerina, din aba neagră. – Sac de merinde din pânză, purtat în bandulieră, pe şoldul stâng. – Ciutură de lemn, tradiţională românească, preluată de toată armata Imperiului Habsburgilor şi păstrată cu acelaş nume Tschutura (<= lat. citula). – Gradele se purtau în partea de sus a ceacoului, sub forma unor trese galbene, late de 1,5 cm, de jur-împrejurul calotei: Gefreiter (fruntaş sau sub-caporal) şi Korporal (caporal) 1 tresă, Führer (cu sensul de furier) şi Feldwebel (sergent) 2 trese. |